Enzo Di Martino - Dina Viglianisi

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Enzo Di Martino

Il continente figurativo della Viglianisi va visitato con estrema circospezione a volerne cogliere i valori più riposti e significanti, nè consente una esauriente lettura qualora ci si soffermi alla sola assimilazione visiva delle forme e degli spazi rappresentati. La suggestione derivante dalla staticità surreale dei fogli dell’artista siciliana, può determinare peraltro un cospicuo pericolo di osservazione superficiale, reso ancor più rilevante dalla seducente e raffinata trascrizione grafica, fatta a volte di preziose e delicate campiture d’acquatinta, oltre di ampi e sconfinati terreni di colore litografico, caldo e suadente, contenuto in una gamma che preferisce i valori del verde soffuso e del bruno. Sembra piuttosto importante invece, riuscire a cogliere le radici e le motivazioni dell’atmosfera psicologicamente sospesa nei fogli della Viglianisi, la “classicità” metafisica delle quali prende a riferimento certune opere di De Chirico e Carrà. E appare evidente che un clima siffatto prende ragione del recupero personale di non risolti motivi di inquietudine e di angoscia dell’esistenza umana, da una latente e non confessata magia dei rapporti vitali quali l’amore e la morte, che hanno contatti profondi nella memoria e nell’incoscio.

Venezia, 1973
 
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